Tuili è un piccolo ma grazioso borgo ai piedi della Giara a soli 3 Km dal nuraghe di Barumini, è uno di quelle tappe che il visitatore attento non può tralasciare. Posizionato nella vallata della marmilla salta subito all’occhio la cura del centro storico, dove sono presenti le antiche abitazioni, alcune restaurate con gusto, tipiche del Campidano, caratterizzate dalle “Lollas”, ovvero loggiati ad archi, che mettono in comunicazione i diversi ambienti dell’abitazione, e dagli ampi cortili interni, pavimentati con “s’imperdau”. Non è difficile, passeggiando per le suggestive vie del paese pavimentate con l’antica tecnica, ritrovare alcuni muri realizzati ancora con “su Ladri”, mattoni di fango e paglia.
D’obbligo una tappa presso la Parrocchia di San Pietro Ap., che oltre ai marmi policromi dell’altare e balaustra, l’organo mancini del 1753 ed altri gioielli, custodisce il Retablo del Maestro di Castelsardo, considerato il capolavoro della pittura sarda del ‘500.
E' possibile visitare anche il Museo dell’olio e quello degli strumenti tradizionali, siti nella Casa Padronale degli “Asquer”, ora di proprietà del comune di Tuili.
Sempre all'interno del territorio del comune, è possibile visitare la "Sardegna in Miniatura".
L’economia del paese è strettamente legata all’agricoltura e alla pastorizia, infatti, anche il toponimo “Tuili” sembra derivare da “Cuili” ovvero ovile; attualmente oltre al florido allevamento di pecore selezionate, che capita spesso di incontrare spostandosi nelle campagne del paese e alle capre che pascolano semi-brade sull’altopiano, si coltiva prevalentemente il grano duro, che è la base del nostro pane e pasta, mandorleti che forniscono la materia prima per la realizzazione dei tipici dolci sardi e sicuramente vanno menzionati gli ulivi, alcuni plurisecolari, dai quali si ottiene un ottimo olio.